SCHEDA DEL FILM

Cinema Mariani Ravenna

giovedì 16 novembre - Ospite il regista Yuri Ancarani

IL POPOLO DELLE DONNE

  • Regia: Yuri Ancarani
  • Attori: Marina Valcarenghi
  • Distribuzione: Barz and Hippo
  • Nazione: Italia 2023
  • Genere: Documentario
  • Durata: 60 minuti
  • Orari

    gio 16: 21.00

    Ospite in sala il regista Yuri Ancarani

    Finalmente è Giovedì

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Trama del film

Milano, Università Statale degli Studi. Nel giardino del cortile della Legnaia, seduta dietro una cattedra collocata sul prato, che si fa teatro pubblico, la psicanalista Marina Valcarenghi offre una dissertazione sulle cause della violenza sulle donne e le possibilità di contrastarla. Laureata in giurisprudenza, giornalista, fondatrice di VIOLA, associazione per lo studio e la psicoterapia della violenza e di una scuola psicoterapeutica, la dottoressa è stata la prima psichiatra italiana a lavorare in carcere con detenuti in isolamento per omicidio, stupro e pedofilia, documentati nei saggi "Ho paura di me - Il comportamento sessuale violento e L'insicurezza. La paura di vivere nel nostro tempo".

Trailer

Commento

L'esposizione di Marina Valcarenghi non è quella di una lectio magistralis, dai toni e dai linguaggi accademici; piuttosto, un concentrato del sapere raccolto nella sua attività dagli anni Settanta a oggi.  Un ragionare pragmatico e partecipe, un passaggio di testimone alle nuove generazioni, che arriva da una militante che ha molto indagato la relazione tra disagio psichico e tessuto sociale. Si va alle radici dell'odio per affrontarlo con gli strumenti più adatti, per produrre antidoti al facile e inutile vittimismo e alla negazione della violenza come istinto umano. A supporto delle sue idee, infatti, la specialista riporta dichiarazioni annotate nella sua attività di terapia coi detenuti in isolamento, ma anche in analisi, in modalità privata. La premessa logica è la constatazione dello squilibrio macroscopico tra il tempo storico in cui le donne sono state oppresse e il breve arco temporale (trent'anni, dal 1946 al 1976 circa) in cui leggi e referendum hanno dato l'avvio alla loro emancipazione. Un "cambiamento epocale" - la fine della patria potestà, l'affermazione economica delle donne, soprattutto - che inevitabilmente avrebbe generato una reazione violenta. Che non è stata prevista.  Nato come cortometraggio all'interno della sua mostra "Lascia stare i sogni", al PAC (Padiglione d'Arte Contemporanea) di Milano nel 2023, Il popolo delle donne - Il film del videoartista Yuri Ancarani (Il Capo, The Challenge, Atlantide) ne rappresenta lo sviluppo, scaturito da lunghe conversazioni private tra il regista e la psicanalista. Affronta senza preamboli un fenomeno dilagante che i media talvolta riportano in modo parziale e inefficace, dirottando l'attenzione su chi agisce la violenza e non sul come comprenderla. Perché alla base di violenza e odio sta una paura - legata alla perdita improvvisa di potere, a un suo riequilibrio - che parte del genere maschile non è pronto ad assimilare.  Ponendola al centro di un luogo di sapere, di spinta utopica e cambiamento, Ancarani inquadra la relatrice sia di fronte che di lato, con stacchi continui che ne seguono la direzione dello sguardo. Una scelta di montaggio che evita il pericolo di monotonia di un'esposizione individuale, simula l'attenzione di più interlocutori, ricordando che il discorso è di interesse collettivo.  I piani sulle parole misurate e concrete di Valcarenghi si alternano a immagini di un gruppo di studenti che prepara alcuni cartelli e uno striscione, protagonisti della scena finale del film: un corpo a sé stante, girato fuori dall'università. Nessun elemento scenico, se non i pochi collocati sulla scrivania, distoglie l'attenzione dal ragionamento. Sono la voce, le pause, lo sguardo stesso della psicanalista a strutturare e dare incisività e sostanza ai concetti. Come "la misoginia è una confessione e nello stesso tempo è un'oppressione". Oppure: "nessuna minoranza né maggioranza mai nella storia è stata oppressa come sono state oppresse le donne, in quasi tutto il mondo e in qualche parte ancora adesso. Mai. Quando dico che le donne sono un popolo, voglio dire questo".  Pamphlet didattico, profondamente rivoluzionario, che richiama tutte e tutti a uno sforzo maggiore di comprensione e partecipazione, Il popolo delle donne è una versione aggiornata del manifesto nella rivista di lotta o del volantino novecentesco. Il suo approdo naturale è nella sala cinematografica, nei cineforum, tra le associazioni, nelle scuole e, per volontà della sua autorevole messaggera, anche nei tribunali, auspicabilmente a beneficio di chi è incaricato per legge di comprendere a fondo e decidere non solo su entità della pena, ma su rapporti di forza, consapevolezze, modalità di riabilitazione.  Presentato in anteprima come Proiezione speciale alle Giornate degli Autori di Venezia 80, Il popolo delle donne è prodotto da Dugong in collaborazione con PAC e ACACIA (Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana) ed è distribuito da Barz and Hippo, cioè Paola Corti e Monica Naldi del Cinema Beltrade di Milano. Perderselo significherebbe privarsi di una rara opportunità di intelligenza, esercizio critico. (Raffaella Giancristofaro - MYmovies)

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