La storia di Bologna, a partire dai misteri e dai miti della fondazione fino ai giorni nostri. A raccontarla un anfitrione d’eccezione come Andrea Mingardi, anima blues del capoluogo emiliano e ideatore del progetto, che con una buona dose d’ironia ci accompagna attraverso i secoli utilizzano documenti d’epoca, animazioni e ricostruzioni recitate con figuranti e volti noti della città, da Gianni Morandi al cardinal Zuppi.
«Non c’è una pietra, un portico o una piazza che non mi ricordi qualcosa della mia vita: mi sento protetto da Bologna. Alla fine abbiamo prodotto un affresco, che è però un mio punto di vista: non pretendo di essere un testimone oggettivo del passato, anche recente», commenta Mingardi, che definisce questa produzione «un atto d’amore». Un racconto, quello di Mingardi, che abbraccia Bologna nella sua interezza, con le sue luci e le sue ombre: 80 minuti di piena immersione nella Storia – con la maiuscola – vista con lo sguardo di un narratore-demiurgo spiritoso, che commenta e interviene – anche in dialetto bulgnaiṡ – mentre immagini e video di archivi storici scorrono sullo schermo, lungo una linea temporale che, ogni tanto, si diverte a tornare indietro, per svelare ulteriori dettagli dei decenni precedenti. Mito, storia, cibo, musica, politica, stile di vita: Bologna I love you è davvero un crogiolo che condensa e addensa tutto. Solletica i ricordi di chi, quella vita, l’ha in parte vissuta – magari quando i biasanòt, i “masticanotte”, si aggiravano ancora di notte per la città – e stuzzica, invece, i più giovani, che in quelle immagini in bianco e nero e a colori vedono quasi un’altra città. Il film, sponsorizzato dall’Emilia-Romagna Film Commission, usa effetti visivi e green screen piuttosto semplici, indice anche del budget relativamente basso utilizzato: a Mingardi, in effetti, non è mai interessato produrre il docufilm perfetto. Il suo «atto d’amore», infatti, nasce come ringraziamento alla città e a chi per quelle vie è passato – Dalla, Carrà, Morandi, Guccini, solo per citarne alcuni.